La Capanna ed il bivacco

La costruzione del bivacco precede di qualche anno quella della capanna.

Esso veniva iniziato e completato fra l’estate e l’autunno del 1978 e serviva come alloggio per i soci che per alcuni anni, nel fine settimana e durante le ferie, salivano da Ala fin lassù per procedere alla costruzione in muratura di quella che doveva esser appunto la Capanna sociale al Sinel, più tardi dedicata al socio Gianni Pedrinolla, fra i primi a vederne l’opportunità e l’utilità.

Le varie parti, trasportate in quota dall’elicottero, venivano poi assemblate. Contemporaneamente era montata la teleferica destinata a trasportare sul posto tutto il materiale occorrente per la costruzione del fabbricato in muratura e ad essere eliminata una volta finiti i lavori.

Dopo di che il bivacco rimaneva a disposizione degli escursionisti di passaggio per una una breve sosta e per un pernottamento. Opportunità sempre più apprezzata negli anni.

Lo dimostra l’iniziativa di un anonimo affezionato al luogo che lasciava su un ripiano interno un quaderno intitolato “Libro delle emozioni” sul quale invitava quanti lo avrebbero seguito a lasciare le loro impressioni e i loro messaggi.

Nel corso di questi 30 anni al bivacco sono stati dedicati vari interventi manutentivi e migliorativi.

La Capanna sociale “Gianni Pedrinolla” è il fiore all’occhiello della sezione.

Dal giorno della sua inaugurazione risalente all’anno 1982 un apposito registro accoglie le firme di quanti vi transitano. Sono migliaia. Ma non tutti assolvono a questo piccolo rituale.

Gli interventi migliorativi si sono succeduti con regolarità nel corso degli anni con il trasporto dal fondovalle del materiale con l’elicottero.

Il montaggio dell’impianto fotovoltaico per l’illuminazione dei veri punti interni e per l’impianto radio rice/trasmittente, la sostituzione di due stufe, il regolare rifornimento di legna e bombole, l’imbiancatura esterna con prodotti specifici e l’ultimo dell’estate 2009 il rifacimento dello steccato che cinge lo spazio antistante, e che ormai accusava i danni degli agenti atmosferici.

Solo in due occasioni i soci hanno provveduto a portare a spalle il materiale occorrente, partendo dalla sottostante Malga di Val di Gatto, quando si è trattato di montare due capienti armadi e di sostituire i 10 materassi e le 20 coperte e di ammodernare l’angolo della cucina.

Molto apprezzato il vicino osservatorio in acciaio che, se la giornata è limpida, dà modo agli escursionisti di conoscere la posizione e il nome delle principati cime che si possono vedere di lassù, traguardando da 33 frecce direzionali.

Queste le notizie principali ma per la vera storia della capanna è opportuno consultare la pubblicazione curata dal socio Paolo Mondini “… la nostra casa … tra i monti “ pubblicata e distribuita in occasione dei festeggiamenti per il 25° nell’anno 2007.

Inoltre, recentemente è stata installata una live-webcam con vista sulla Capanna e sul paesaggio circostante, tramite la quale è possibile anche monitorare i dati meteorologici in tempo reale.